SUMMARY

 

Stefania Beretta, Norbert Eberle, Annette Lucks,

Helga Schmidhuber, Holger Schmidhuber, Annegret Soltau

 

21 Aprile – 4 Giugno 2016

Inaugurazione: Mercoledì, 20 Aprile 2016, ore 19

Luisenstrasse 45 - 80333  München

 

La mostra offre retrospettiva e attualizzazione – in pratica: un sommario. Questi artisti sono stati esposti varie volte negli ultimi tempi nella nostra galleria – tra Brescia e Monaco. Perciò invitiamo il pubblico a un approfondimento del rapporto con le loro opere, precedenti e attuali.

 

Con una selezione del ciclo "Paris Noir“ di Stefania Beretta (*1957) – ultimamente vista nella cornice della mostra "Eyes on Paris“ 2011/2012 alle Deichtorhallen di Amburgo come pure al Picasso Museum Münster 2015 (entrambe a cura di Hans Michael Koetzle) – focalizziamo su un complesso ormai leggendario dell’autrice, che contiene tutte le caratteristiche della sua ricerca artistica: l’oscillante processare tra l’immagine concreta e il suo misterioso camuffare, una predisposizione per il nero, il vagabondare tra luoghi e mondi.

I delicati disegni di Norbert Eberle (* 1954) stabiliscono un’ambiente metaforico destinato a custodire l’allusione dell’oggetto. Costruzioni lineari si sviluppano istintivamente e sistematicamente nello stesso momento, condotti dal sicuro fiuto per il ricupero delle tracce, per il coinvolgimento della coscienza pilotata e l’abbandono al sonnambulo tra sentimento e procedimento del suo cammino. Annette Lucks (* 1952) dimostra nuovamente con una selezione di opere il "passeggio“ da parola a disegno, dalla figurazione pittorica al narrativo, scenograficamente complesso arrangiamento fino alla poesia dell’astrazione metaforica che trascina l’appassionato spettatore nella boscaglia della fantasia e sul terreno del radicamento realistico dei suoi motivi.

Il ciclo "Yodada“ di Helga Schmidhuber sarà completato da un gruppo di "libri collage“. Nata nel 1972 a Wiesbaden e laureata alla Kunstakademie Düsseldorf, dai professori Dieter Krieg e Albert Oehlen, la sua opera rappresenta sotto diversi aspetti le tendenze dell’arte contemporanea in modo esemplare. Non solo nell'interallacciamento di modi e discipline, che si sovrappongono e si alleano, ma anche tematicamente, quando Schmidhuber rafforza il demontaggio ironico e la magistrale reinterpretazione degli aforismi storico-artistici. Holger Schmidhuber (* 1970) si dedica da tempo alla indagine dell’etichettatura di pertinenti e ripetuti slogan. Il suo interesse mira al amalgamento della parola, del messaggio, dell’immagine e della associazione. "Resist“ – una delle ultime opere su tappetto – potrebbe essere un motto per la nostra mostra in generale, poiché ci abbarbichiamo con coraggio e instancabile fede alle espressioni artistiche. Holger Schmidhuber non conosce paure di contaminazione nel contatto con l’oggetto commerciale e comune. Queste barriere sono da tempo crollate, il concetto amplificato, anzi, la liberazione di valutazioni storiche ha creato degli impulsi fecondi nell'arte. Con risultati sorprendenti. Annegret Soltau (* 1946) veste la posizione da "Doyenne“ delle posizioni femministe per una rivisitazione del discorso artistico negli ultimi decenni. La fotografia è il suo medium – o meglio: la fotografia serve come mezzo della sua analisi di identità e progettazione. La sua strada la portava dalla grafica all'imbrigliamento spaziale negli anni settanta, in seguito dalla cucitura sulla foto alla cucitura tra frammenti fotografici. Il "fil rouge“: l'esaminazione della presenza fisica, maggiormente femminile, e del condizionamento sociale della nostra esistenza. La nostra mostra apre così, con tre generazioni, una panoramica di importanti orientamenti nell'arte recente e nello stesso tempo il riassunto delle prospettive e delle articolazioni artistiche che stanno al centro del nostro impegno.

  

Die Ausstellung bietet Rückblick und Aktualisierung. Die genannten Künstler wurden in den letzten Jahren mehrfach in der Galerie gezeigt – zwischen Brescia und München. Daher laden wir dazu ein, ihrem Werk erneut zu begegnen, mit jüngeren und aktuellen Werken. Mit Arbeiten aus dem Zyklus "Paris Noir“ von Stefania Beretta (*1957) – präsentiert unter anderem im Rahmen der Ausstellung "Eyes on Paris“ 2011/2012 in den Deichtorhallen Hamburg sowie im Picasso Museum Münster 2015 (beide kuratiert von Hans Michael Koetzle) – konzentrieren wir uns auf einen inzwischen legendären Werkkomplex der Autorin, der wesentliche Züge ihrer künstlerischen Recherche beinhaltet: das Oszillieren zwischen dem konkreten Erscheinungsbild und seiner geheimnisvollen Verschleierung, eine Vorliebe für das schwarze Motiv, das Vagabundieren durch Orte und Welten. Norbert Eberles (* 1954) delikate Zeichnungen siedeln sich – durchaus verwandt zu Beretta – ebenso in einem für die Andeutung geschaffenen metaphorischen Raum an. Seine linearen Konstrukte entwickeln sich instinktiv und systematisch zugleich, gelenkt vom sicheren Gespür für die Spurensuche, für die sensiblen erwicklungen von gesteuertem Bewusstsein und träumerischer Hingabe an Gefühl und Prozess. Erneut demonstriert Annette Lucks (* 1952) mit einer ausgewählten Werkgruppe den Spaziergang von Wort zu Zeichnung, von malerischer Figuration und szenischer Verstrickung zur metaphorischen Abstraktion. Scheinbar plausible Geschichten werden erzählt, die den Betrachter ins Dickicht von Fantastik und realistischer Verwurzelung der Motive entführen. Helga Schmidhubers Serie "Yodada“ wird durch neue "Buchcollagen“ ergänzt. Geboren 1972 in Wiesbaden und Absolventin der Kunstakademie Düsseldorf, der Professoren Dieter Krieg und Albert Oehlen, repräsentiert ihr Werk in mehrfacher Hinsicht aktuelle Tendenzen der zeitgenössischen Kunst. Nicht nur in der Verzahnung der Ebenen und Disziplinen, welche sich überlagern und ineinandergreifen, sondern ebenso thematisch, wenn sich Schmidhuber einer ironischen Zersetzung und Neumontage kunsthistorischer Aphorismen widmet, vom klassischen Naturbild über die dem surrealistischen Erbe verdankten Objektverfremdung. Holger Schmidhuber (* 1970) widmet sich seit geraumer Zeit der Hinterfragung einschlägiger Etikettierungen und werbekräftiger Slogans. Ihn interessiert dabei die Verschmelzung von Wort, Botschaft und Bild oder Assoziation. So bei dem 2015 in unseren Räumen vorgestellten Zyklus "marylin“, wie auch den aktuellen "Teppicharbeiten“. "Resist“ könnte als Motto unserer Ausstellung dienen, denn wir widmen uns unverdrossen dem Mut der künstlerischen Aussage. Holger Schmidhuber kennt dabei keine Berührungsängste zum "gemeinen“ Gebrauchsgegenstand. Diese Grenzen sind längst überwunden und das Konzept erweitert. Mit überraschendem Ergebnis. Annegret Soltau (* 1946) gilt als "Doyenne“ einer feministisch orientierten künstlerischen Position. Fotografie ist ihr Medium – oder besser: das fotografische Material dient ihr zur Analyse von Identität und Projektion. Ihr Weg führte von der Graphik zur räumlichen Verspannung, von der FotoÜbernähung zur Foto-Vernähung. Der rote Faden dabei: die besagte Untersuchung der körperlichen Präsenz, der weiblichen und darüber hinaus der generellen gesellschaftlichen Konditionierung unserer Existenz. Unsere Ausstellung bietet daher in gewisser Weise mit 3 Generationen einen Überblick zum gegenwärtigen Kunstgeschehen und zugleich eine kurze Zusammenfassung der uns vorwiegendinteressierenden Standpunkte und künstlerischen Äußerungen.